Cari amici, condividiamo con voi i pensieri e le foto che arrivano direttamente dall’Africa, dove i nostri volontari si trovano al momento per affrontare il loro viaggio alla scoperta del Kenya e dell’Uganda. Per seguire tutte le tappe del viaggio e “vedere” dove si trovano Galdino, Lucia, Anna, Agnese, Nazareno e Lucia: http://bit.ly/2i46G0r

09.02.2017 – Giorno 34 – Nairobi, Kenya

Dopo circa 4500 km di viaggio, quasi 20 missioni visitate in 34 giorni, il viaggio di Karibu in Kenya e Uganda sta per volgere al termine.
Non vi preoccupate, non torneranno a casa su questa moto, ma su un volo che parte stasera dall’aeroporto di Nairobi e che raggiungerà domani l’Italia.

Buon viaggio Galdino, Lucia e Anna, grazie di averci fatto sognare di essere lì con voi, attraverso le vostre parole e i vostri racconti.
E grazie a tutti voi che dall’Italia ci avete seguito e sostenuto in questo indimenticabile viaggio.

“Siamo giunti alla fine del nostro lungo viaggio, ricco di incontri e relazioni. Qui a Nairobi abbiamo incontrato persone che nel corso di tanti anni ci sono state vicine. Abbiamo visitato le bambine orfane di Amani Na wema con le Sister Francescane per il proseguo del nostro progetto (adozioni a distanza). Salutiamo tutti con un grande abbraccio e se qualcuno vuole avvicinarsi ai nostri progetti sarete karibuni (benvenuti). Vi lasciamo con una melodia ugandese che porta alla speranza: un altro mondo è possibile.. Asante sana (grazie tante)!
Galdino Lucia Anna Agnese Lucia e Nazzareno”

06.02.2017 – Giorno 31 – Nairobi, Kenya

I nostri volontari sono attualmente in viaggio verso Nairobi, appena partiti dal Nord dell’Uganda, dove sono stati nei giorni scorsi. Ecco alcuni racconti:

05.02.2017 – Giorno 30 – Gulu, Uganda

“Siamo da poco arrivati, dopo 5 ore e mezzo su una strada molto lunga, ma buona, che porta diritta in Sudan. Sotto il cielo stellato di Gulu, nel nord Uganda, i nostri animi si tranquillizzano, si aprono, dopo aver sentito le testimonianze delle Sisters di Rosemary, dei Padri Comboniani e degli anziani dei villaggi. In questa zona dell’Uganda da pochi anni è terminata una terribile guerra civile, durata più di 22 anni. Di fronte ai vari racconti dei bambini/e soldato, dei rapimenti, delle torture, mutilazioni, ragazze rapite diventate merce sessuale dei ribelli, restiamo in silenzio e il cuore si chiude…. soprattutto perché capiamo quanto anche dietro a questo conflitto siano entrati in gioco gli interessi economici dei “civili paesi occidentali”. Parlando con loro abbiamo appreso, oltre alle notizie degli intrecci politici e cosa spinge le varie fazioni alla guerra, che dietro ci sono sempre motivi di grande interesse economico. Ad esempio, il terrorista Coni, che per anni ha ucciso, mutilato e rapito bambini e bambine, non è mai stato catturato e, anzi, indisturbato si è spostato dal nord dell’Uganda verso il Sudan, a fare nuova guerriglia mercenaria per conto dei paesi ricchi, mentre America ed Europa si spartivano i minerali preziosi.

La speranza e il grande lavoro delle Sister e dei Padri danno a queste persone la fiducia che una nuova vita è possibile. Il grande ospedale dei Comboniani dà da tanti anni risposte concrete ai bisogni dei più sfortunati di tutta le regione. Questo ospedale è finanziato dalla cooperazione Italiana, e fa numeri incredibili, circa 5000 persone al giorno con le famiglie a seguito per l’assistenza e il mangiare, che si adattano nei corridoi e nel verde. Durante la guerra entravano alla sera circa 32 000 persone ogni notte, per sfuggire agli attacchi ai villaggi. I prossimi giorni incontreremo il vescovo Mons. Virgilio Pante alla Consolata di Nairobi.

Galdino, Lucia e Anna”

  

02.02.2017 – Giorno 27 – Masaka, Uganda

“Il 31 gennaio siamo arrivati in Uganda e siamo stati accolti da padre Cesar, amico di Karibu. L’Uganda ci ha accolto subito con due giorni intensi e pieni di emozioni, in cui abbiamo conosciuto persone speciali che fanno cose speciali.
La prima è la nonna di father Cesar, Clementina, una donna anziana che ormai fa fatica a camminare, ma che con la zia si prende cura di 15 bambini, tutti con delle storie difficili di abbandono alle spalle. Vedere l’amore con cui queste donne si prendono cura dei bambini, pur in mezzo a mille difficoltà, ci ha davvero commosso.
L’altra persona è Noe, una donna disabile che ha deciso di dedicare la sua vita al riscatto di bambini e ragazzi con diversi tipi di disabilità perché, come ci ha detto lei, se Dio ha creato una persona disabile allora vuol dire che anche questa persona ha diritto alla sua dignità. Il centro di Noe accoglie ora 47 ragazzi e ragazze, ma spesso si trovano in difficoltà per la mancanza di cibo e di strutture adeguate. Quello che non manca a questi bambini peró è l’amore che questa donna piena di forza e di vita sa trasmettere loro. Domani proseguiremo verso il nord per conoscere la zona di Gulu, regione martoriata dal feroce ribelle Coni. Un abbraccio e a presto. Lucia Anna Galdino”

 

01.02.2017 – Giorno 26, Kampala, Uganda

“Jambo Rafiki! Dopo un tormentoso e allucinante viaggio in matatu di quasi 5 ore sotto la pioggia, finalmente padre Caesar ci accoglie nella sua missione a Kampala, con doccia fredda ma accoglienza molto calda! Prima di passare il confine, siamo stati con padre Silas a Kisumu, sul lago Vittoria, in un “tipico” posto dove cucinano il pesce, e a Bondo abbiamo visitato un orfanotrofio gestito da suore francescane. Esperienza interessante, e’ incredibile cosa riescono a fare queste sisters, che gestiscono una casa per orfani e sordomuti, il dispensario e la Rieti farm. Domani si parte per la casa di Caesar, dove ci aspetta la nonna con tutti i bambini.

Lucia, Galdino e Anna”

Pesce a Kisumu

Orfanotrofio di Bondo

29.01.2017 – Giorno 24, Kapsabet, Kenya

28.01.2017 – Giorno 23, Kapsabet, Kenya

I nostri volontari sono appena arrivati a Kapsabet, superando i primi 2500 km di viaggio, e hanno incontrato padre Silas, amico di Karibu da molti anni. Ecco cosa ci raccontano..

“A Korr abbiamo sperimentato la vera accoglienza africana. I padri e le suore indiane ci hanno fatto sentire a nostro agio e ci hanno dato tutto quello di cui avevamo bisogno, perché qui in Africa gli ospiti sono una “blessing”, una benedizione. L’accoglienza più calorosa, però, viene sempre dai bambini. Il momento più emozionante della giornata infatti è stato senza dubbio il tramonto, quando i bambini hanno insistito per accompagnarci alla White Rock, un grande sasso di alabastro dove assieme abbiamo guardato il sole tramontare. Stare con loro, scambiarci i sorrisi e le domande, farci le foto, cantare assieme “I due liocorni”, ci ha fatto assaporare la semplicità, la spontaneità e l’allegria dei bambini. Una complicità che non chiede nulla in cambio, solo questo: “Quando tornerete in Italia, vi ricorderete di noi?”

Ad Archer’s Post siamo stati ospitati da Father Ambroise e abbiamo avuto la fortuna di entrare nel Parco Nazionale Samburu, dove si passa a pochi metri da elefanti, zebre, giraffe e anche leoni. Un’immersione nella vera natura africana, e una sorpresa immensa ogni volta che appariva un nuovo animale. È stato uno spettacolo che ci ha permesso di incontrare un altro volto dell’Africa, uno dei più belli.

Abbiamo poi salutato i nostri amici, Agnese, Lucia e Nazareno, che torneranno a casa. Siamo pronti a iniziare un’altra parte del nostro viaggio, sicuri che sarà emozionante come quella appena trascorsa…

Anna, Galdino e Lucia”

Mugunda

Archer’s Post – Parco Samburu

I bambini di Isiolo

23.01.2017 – Giorno 18, Loiyangalaani, Kenya

I nostri amici sono stati, in questi ultimi giorni, a Loiyangalaani, sulle sponde del lago Turkana, luogo tanto affascinante quanto aspro e inospitale, a causa del clima torrido e arido.
Sono mancate le piogge di Dicembre, purtroppo, e questo significa che l’acqua potabile scarseggia sempre di più e non si riesce a coltivare nulla. Oggi il viaggio prosegue verso Korr, nel deserto del Chalbi, dove i volontari incontreranno alcune suore che gestiscono un progetto di clinica mobile, per portare assistenza sanitaria ai villaggi più isolati e molto lontani dagli ospedali.

18.01.2017 – Giorno 13, Maralal, Kenya

“I giorni passano intensi e ricchi di incontri, domani partiamo per il lago Turkana e ora ci assale un misto di tristezza e impotenza, in quanto in tutto il Kenya sono mancate le piogge di Dicembre e una grande siccità sta portando la gente a non avere più cibo per sé e per gli animali, visto che soprattutto al centro e al nord sono tutti pastori. Uniamoci in preghiera, per questa gente, e dove è possibile porteremo la nostra forza e il nostro sostegno.

Dopo essere stati alcuni giorni a Suguta Marmar da padre Albert, oggi con padre Peter siamo andati a visitare il centro Kikora (http://kikoramaralal.org/), il progetto di cui fanno parte anche Giorgia e Chris, che Karibu e AVI sostengono. Ci hanno accolto sedici bambini e bambine e subito ci siamo sentiti a nostro agio. Stavano ballando con un gruppetto di ragazzi (volontari) che insegnavano loro alcuni passi di danza, e tutti ci siamo messi a danzare. La musica e la danza ci hanno subito unito e trasformato, portandoci a librarci sulle note di un ritmo liberatorio. Sorrisi, battiti di mani, canti, tutto questo ce lo portiamo nel nostro cuore. Il lavoro fatto dall’equipe è grande e dobbiamo dire che quello che stanno facendo cambierà di sicuro il futuro di questi bambini.
Grazie Kikora che ci sei! Asante sana rafiki! (Grazie mille amici!)
Galdino, Lucia, Anna, Agnese, Nazareno e Lucia”

Suguta Marmar

Maralal, progetto Kikora Street Children in Maralal

16.01.2017 – Giorno 11, Suguta Marmar, Kenya

Ieri sera grande festa a Suguta Marmar. Le ragazze del dormitorio della missione di Suguta Marmar, progetto avviato e sostenuto da Karibu circa 6 anni fa con il contributo di Michela Fassa,, ci salutano così.

Vogliamo condividere con voi la gioia della notizia che anche quest’anno, a Mugunda, Padre Romano è riuscito a portare acqua pulita vicino alla casa di quattro famiglie, in quanto il progetto “Acqua per tutti” è stato sostenuto da 4 amici di Karibu, durante l’anno 2016. L’acqua sarà utilizzata per uso personale e per l’orto, una vera rivoluzione per queste persone che, prima, dovevano camminare per chilometri per ottenere l’acqua. In sintesi, il progetto funziona così:
le famiglie vengono scelte secondo una graduatoria, prima viene portata l’acqua alle famiglie più povere. Ogni famiglia, a prescindere dalla ricchezza, contribuisce con circa €100 (10 000 scellini del Kenya), pagabili a rate, più il costo dello scavo finale per il rubinetto e il contatore. Chi dall’Italia vuole sostenere questo progetto può donare €300, che serviranno a coprire gli altri costi che la compagnia statale sosterrà per allacciare il rubinetto e mettere il contatore. L’acqua verrà fatta pagare alle famiglie di Mugunda ad un prezzo equo.

Ringraziamo di cuore Anna e amici, Michele e Silvia, Nazareno e Lucia, e la squadra di Scorzè del gioco del burraco. Abbiamo letto negli occhi di queste persone una nuova speranza, la speranza che d’ora in poi la loro vita potrà migliorare, e questo grazie a voi!

15.01.2017 – GIorno 10, Suguta Marmar, Kenya

“Sto pensando ancora a ieri a Mugunda. Con Sister Adriana abbiamo visitato alcune famiglie, molto provate dalla vita, con storie personali difficili da pensare. Con il progetto di sostegno scolastico e di adozioni a distanza, sostenuto da tutti gli amici di Karibu e Avi, questi bambini possono sognare una vita più degna. Abbiamo visto una mamma di 28 anni con 7 figli, che vive nella miseria e nell’abbandono e, fortunatamente, 3 di loro frequentano la scuola GRAZIE a voi!
Tutte le mamme che abbiamo incontrato e la Sister pregano per voi.
Galdino”

13.01.2017 – Giorno 8, Mugunda, Kenya

“Ciao a tutti! Ecco alcuni pensieri che vogliamo condividere con voi, amici, che ci seguite dall’Italia. Tra il 10 e l’11 Gennaio siamo stati nei dintorni di Malindi, una città che ci hanno descritto come “italiana” per i numerosi turisti, negozi e hotel di proprietà di italiani. Molti conosceranno Malindi per le sue spiagge bianche, che abbiamo avuto la fortuna di vedere, ma probabilmente non tutti sanno che a 20-30 chilometri da lì esiste una parrocchia, Adu, nella quale circa 20 mila persone vivono nel nulla più assoluto. Siamo stati ospitati da Father Wilfred, nella sua minuscola casetta in affitto, senza doccia, divani o lavandini. La chiesa è una piccola tenda. Nonostante tutto, l’accoglienza è stata ottima. L’Africa è anche questo: la contraddizione tra realtà così differenti tra loro che non penseresti di poter trovare a così poca distanza.
Il viaggio è proseguito verso Mugunda, dopo 12 ore di autobus, dove siamo stati ospiti di Padre Romano e abbiamo visitato alcune case che grazie ai finanziamenti di Karibu avranno accesso all’acqua potabile. Oggi ripartiremo alla volta di Suguta Marmar.
Vi salutiamo con affetto da questi meravigliosi luoghi che accendono la mente e il cuore. Lucia, Galdino, Anna e Agnese”

12.01.2017 – Giorno 7, Nairobi, Kenya

Dopo una notte di viaggio, i nostri volontari sono tornati a Nairobi, e presto partiranno per Mugunda.

11.01.2017 – Giorno 6, Malindi, Kenya
Ieri i nostri volontari Galdino, Lucia, Anna e Agnese sono stati a Malindi, insieme a padre Orazio, e oggi sono tornati a Nairobi, pronti a ripartire verso Mugunda. Nel frattempo, Nazareno e Lucia si trovano all’ospedale di Materi, mettendo a disposizione le loro conoscenze e abilità dove c’è bisogno. Nazareno, ad esempio, sta aiutando nella manutenzione e ristrutturazione dei bagni dell’ospedale, mentre Lucia ieri ha viaggiato per 8 ore su strada sterrata per raggiungere villaggi isolati e aiutare alcune suore nella somministrazione di vaccini ai bambini.

Materi


Malindi

09.01.2017 – Giorno 4, Mombasa, Kenya
“Ciao a tutti, siamo immersi da tre giorni in un ambiente non nuovo per alcuni di noi, ma sempre ricco di novità. Ieri abbiamo conosciuto il nuovo lavoro di Padre Caesar, amico nostro e di Karibu. Nazzareno e sua moglie Lucia di buon’ora sono partiti per il Meru, per prestare la loro competenza all’ospedale di Materi, in fase di riavvio. Noi, dopo i saluti alla casa dei Padri della Consolata a Nairobi, ci siamo immersi in una baraccopoli vicina, piena di contraddizioni dal forte impatto. Io, mia moglie Lucia, Agnese e Anna, ieri notte siamo partiti con l’autobus verso Mombasa, per visitare alcune missioni della Consolata e per visitare le famose spiagge bianche sull’oceano indiano. Domani ci sposteremo a Malindi e, nella notte, rientreremo a Nairobi. Poi saremo pronti per prendere la strada verso nord. A presto..
Galdino”

In viaggio per Mombasa

07.01.2017 – Giorno 2, Kangemi, Nairobi
I nostri volontari sono arrivati in serata di ieri in Kenya e oggi si trovano a Kangemi, zona poverissima di Nairobi dove sorge una baraccopoli e dove si trova il progetto “Amani Na Wema”, gestito da suore francescane, che si occupa di accogliere bambine e ragazze orfane o bisognose e di farle crescere in un ambiente protetto e sicuro.

Progetto “Amani Na Wema”

Baraccopoli di Dipsy

Parigi, in attesa del volo per Nairobi

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